Applicazioni fitness: il mio pensiero

Oggi parleremo delle applicazioni che propongono programmi di allenamento, quelle facilmente scaricabili da qualsiasi smartphone o tablet.
Premetto che questo articolo non sarà una crociata contro queste applicazioni, ma ci tengo, visto che mi è stato chiesto più volte, ad esporre il mio pensiero.

Chiaro, chiedere a me cosa ne penso di queste applicazioni è come chiedere ad un sommelier cosa ne pensa del Tavernello, ma anche il Tavernello ha i suoi aspetti positivi.

Per raccontarvi il mio pensiero dovrò spiegarvi il mio modo di vedere il fitness e la programmazione dell’allenamento in generale, ma cercherò di essere il più breve e schematico e possibile:

  1. Io sono un personal trainer, e come dice il nome stesso credo fermamente che l’allenamento debba essere “PERSONAL”: una frase che dico sempre è che “l’allenamento deve essere come un abito costruito su misura, diverso per ognuno di noi”. Secondo voi il sarto riesce a farvi un abito perfetto se non vi ha mai visti, neanche in foto?
  2. Prima di iniziare una programmazione, prima di iniziare a fare gli esercizi, mi piace fare un colloquio, una chiacchierata con la persona che andrò ad allenare, per capire chi ho davanti, cosa cerca, che sport ha fatto in passato, come preferisce allenarsi, che obiettivi ha, ecc… Altra cosa che faccio nelle prime sedute è un’analisi della composizione corporea (peso, circonferenze, plicometria,..): tutto questo mi serve per avere un’idea della situazione attuale e per monitorare i risultati.
    Ogni 4-5 settimane rifaccio queste misure, per monitorare i risultati, confrontarmi con il cliente, e capire ancora meglio cosa proporre nella scheda successiva.
    Nonostante tutte queste misurazioni e questi confronti può capitare che mi trovi in difficoltà a trovare la soluzione migliore per quella determinata persona. Come può riuscirci un’applicazione che non sa neanche di che colore avete i capelli?
    Inoltre, non può monitorare i risultati, perchè al massimo vi fa inserire il peso o qualche circonferenza, ma di certo non può essere se il cambiamento di peso è dovuto ad una perdita di massa grassa o massa magra.
  3. Nel punto precedente ho parlato di obiettivi. Il 99% delle ragazze che iniziano palestra, che siano obese o magrissime, alla domande “qual è il tuo obiettivo?” Rispondono: “tonificare e dimagrire”. Le più originali dicono “rassodare”. Però, scavando a fondo, si scopre che ognuna ha una concezione diversa di questi termini e di come vuole vedersi.
    É fondamentale, secondo me, per avere risultati, capire perfettamente dove vogliamo arrivare: per farlo ritengo opportuno fare le misurazioni di cui parlavo prima e ascoltare chi mi trovo di fronte.
    Ognuno di noi ha una meta diversa, e una strada migliore per arrivarci.
    Può essere che con la vostra amica l’applicazione abbia funzionato (tutte voi avete un’amica più fortunata in queste cose), ma con voi no. Forse non è la cosa giusta per voi.
  4. Altro aspetto, secondo me fondamentale, è lavorare sulle motivazioni: io credo molto sull’importanza del contatto umano e sul fatto che il personal trainer debba essere anche un po’ psicologo. Capite cosa intendo, non siamo macchine, quindi ci sta che in un anno di allenamenti abbiamo periodi in cui siamo demotivati o mentalmente scarichi. Sarà compito mio, in questi casi, fare in modo di trovare una soluzione per non farvi abbandonare il percorso intrapreso o per farvi tornare l’adrenalina.
    Per riuscire in questa missione, è fondamentale fissare gli obiettivi di cui vi parlavo prima: ognuno di noi è più motivato a faticare se ha uno scopo da raggiungere. Lo stesso vale per l’allenamento.
    Se non lo raggiungete? Farete un’analisi della situazione col vostro preparatore, ma di sicuro ne uscirete più carichi e motivati.
    Un’applicazione non può lavorare su questi fattori: spesso chi si fa seguire da questi programmi si stanca prima, perché ad un certo punto mancano le motivazioni e degli obiettivi precisi da raggiungere.
  5. Per quel che riguarda gli esercizi consigliati, molte applicazioni sono eccezionali, tanto da cambiare ogni volta la proposta di allenamento, e con esercizi spiegati molto bene.
    Ok, gli esercizi vi vengono spiegati bene, ma chi vi corregge eventuali errori? In genere, quando inserisco un esercizio nuovo, lo spiego, lo mostro (e fino a qui alcune applicazioni sono impeccabili), ma non hanno gli occhi per correggervi se state sbagliando.
  6. Inoltre, ognuno di noi può avere blocchi articolari o problemi posturali, ma non sa di averli finché non gli viene fatta notare questa cosa. In questi casi, un personal trainer preparato presterà maggiore cura nella scelta degli esercizi, per unire il vostro obiettivo estetico ad una correzione posturale.
    Altra cosa, un allenatore, prima di iniziare, dovrebbe fare una piccola anamnesi del vostro stato di salute e in base a quello decidere l’allenamento.
    Non credo che un’applicazione sia in grado di distinguere un allenamento di un diabetico da uno che ha ipertensione ad uno con un legamento crociato rotto o un’ernia discale.

Avevo detto che sarei stato breve ma mi sono dilungato. Cosa voglio dire con questo articolo? Non sto dicendo “No, guai voi se usate le applicazioni”, e sinceramente non temo che possano portare via  il lavoro ai professionisti del settore (è come se un medico temesse la concorrenza di Wikipedia).

State bene, non avete obiettivi particolari, volete semplicemente tenervi in movimento e non avete il tempo materiale di andare in palestra? Chiaro, sarebbe meglio andare in un centro fitness, ma piuttosto di non fare niente utilizzate pure questi programmi.

Se, invece, avete un obiettivo mirato, volete cambiare il vostro aspetto o il vostro stato di salute, fate un scelta più coraggiosa ma che vi darà molte più soddisfazioni e non vi farà perdere tempo. Non potreste farvi un regalo migliore.

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