Il percorso giusto per te

-“Che lavoro fai?”
-“Il personal trainer al Gymnasium”
-“Ah, aiuti le persone a sollevare i pesi?”

Questo è solo un esempio di una conversazione che mi è capitata di recente.
Sono molte le persone che non hanno un’idea di cosa faccia realmente un personal trainer.

Oggi vi spiegherò il mio metodo di lavoro, illustrandovi molto brevemente come seguo le persone che decidono di affidarsi a me.

Colloquio iniziale: prima di tutto cerco di sedermi col cliente per capire cosa cerca dalla palestra,
qual è il suo OBIETTIVO , come mai si affida a me, come gli piace allenarsi, se vuole allenarsi esclusivamente col personal trainer o se frequenterebbe la palestra anche da solo (in tal caso mi metto comunque a disposizione per preparargli una scheda), cosa fa durante il giorno, che tipo di alimentazione segue, il suo stato di salute. Un errore che compiono molti personal trainer è quello di stabilire loro gli obiettivi per i loro clienti; io invece sostengo che devo avere ben chiaro cosa vuole ottenere chi ho davanti, per aiutarlo nel migliore dei modi a raggiungere il proprio desiderio.

Dopo le chiacchiere si inizia: all’inizio della programmazione effettuo dei test per avere sotto
controllo l’andamento degli allenamenti. In cosa consistono questi test? Dipende dagli obiettivi
che mi sono stati detti nel colloquio iniziale. Sarò più chiaro: se il cliente mi chiede di lavorare su fattori estetici (dimagrimento, aumento della massa muscolare, tonificazione, rassodamento, …) farò un’ analisi della composizione corporea, misurando peso, circonferenze, percentuale e kg di massa grassa e massa magra, stima del peso ideale, e altre indicazioni utili a me per capire ancora di più quale strada intraprendere. Se invece si vuole fare un lavoro di tipo posturale o per “sgranchirsi”, o di rinforzo muscolare dopo un infortunio, farò una valutazione posturale e stabilometrica per capire da dove iniziare col lavoro in palestra. Se si vuole fare un lavoro di mobilità articolare farò dei test di mobilità, e così via; per ogni obiettivo ci sarà il test adatto per capire da dove si parte.

Allenamento: dopo i test o le misurazioni iniziali preparerò una programmazione di allenamento il più adatto possibile alle esigenze del mio cliente. Dico sempre che “la scheda deve essere un abito costruito su misura”, per ognuno di noi serve un abito diverso. La ragazza con ritenzione idrica, ad esempio, non può allenare le gambe come il suo coetaneo bodybuilder, a meno che non voglia vedersi ancora più gonfia.

Test di controllo: dopo un periodo di allenamento (che sarà diverso per ognuno) si rifaranno i test iniziali per capire se si stanno ottenendo i risultati sperati: questo è utile al cliente per avere uno stimolo in più, ed è utile a me per capire se la strada intrapresa è quella giusta. Questi test verranno ripetuti ciclicamente nel corso dell’anno per tenere sempre monitorato l’andamento di ciò che stiamo facendo.

Ho cercato di illustrarvi il più brevemente possibile il protocollo che seguo. Ovviamente all’interno di questi 4 punti si aprono mille scenari e sfaccettature diverse. In ogni caso, se qualcosa non vi è stato chiaro o se gradite qualche ulteriore spiegazione, vi risponderò volentieri.