Dieta contro la stipsi
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Da dove deriva la stipsi?
La stipsi ha origine nell’ intestino dove è presente una disbiosi intestinale ovvero un’alterazione della microflora batterica causata da una crescita eccessiva di batteri “cattivi” a discapito di quelli buoni,
provocando di conseguenza un’’irritazione.
Integrazione con specifici probiotici e alimentazione sono il punto di partenza per risolvere questo problema.
Probiotici
I probiotici sono microrganismi vivi, simili ai microbi “buoni” naturalmente presenti nel nostro tratto gastrointestinale.
In commercio ne esistono di svariati tipi, pertanto è sempre utile seguire parere di una figura professionale in ambito specifico.
Generalmente si consiglia di scegliere dei probiotici che contengano almeno 1 miliardo di cellule vive per almeno uno dei ceppi presenti, un valore di riferimento definito dal Ministero della Salute, in modo tale da garantire la colonizzazione a livello intestinale.
Ripristinando questo equilibrio, i benefici che si hanno fin da subito, riguardano la regolazione della motilità intestinale e di tutti i processi digestivi, che spesso sono compromessi da stress da una cattiva alimentazione.
Alimentazione
Ovviamente se utilizziamo buoni probiotici ma ci alimentiamo male, l’effetto positivo non c’è.
Pertanto ecco alcuni consigli su come gestire l’aspetto alimentare in caso di stipsi.
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Idratazione
Salvo problematiche specifiche, sono consigliati almeno 2 litri d’acqua naturale al giorno, al fine di aumentare il volume della massa fecale nell’intestino e stimolare la peristalsi e quindi successivamente la spinta all’espulsione delle feci.
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Colazione
Attenzione ai prodotti industriali processati, ricchi di zuccheri e conservanti che molto spesso vengono scelti, cerchiamo di preferire cereali integrali e fiocchi d’avena associato a della frutta, magari un kiwi o delle prugne, anche cotte.
Sì a yogurt bianco o Kefir, una bevanda che si ottiene dalla fermentazione del latte (vaccino, di pecora o di capra), ma che si può preparare anche con l’acqua che cerca di mantenere un microbiota ottimale.
L’impiego regolare di semi di chia o di lino in alcune preparazioni a colazione possono essere un vero toccasana.
The da limitare per l’effetto astringente che può avere, permessi invece caffè o tisane a base di malva, finocchio, tarassaco, semi di finocchio, liquirizia. -
Pranzo – cena
Per i pasti principali occhio ai cibi salati e ricchi di grassi saturi come panna e burro utilizziamo invece l’olio extra vergine di oliva a crudo.
Scegliamo pasta integrale o con farine di grano saraceno che facilitano la motilità intestinale anziché il riso e cerchiamo di anticipare le prime portate con insalata o verdure fresche, che saziano e idratano l’organismo.
Come proteine non ci sono particolari restrizioni, quindi al di là di limitare gli insaccati, le uova, la carne, il pesce bianco e i legumi possono essere consumati.
Per le verdure preferire la cottura al vapore di zucchine, broccoli, cavolfiori, fagiolini carciofi, ideali anche spinaci e melanzane. Minestroni o passati sono un modo alternativo per assumere la verdura consigliata.
Porzioni e frequenze, dei vari gruppi alimentari, sono fondamentali al fine di regolarizzare il nostro intestino così come anche il movimento quotidiano ed trattamenti osteopatici mirati possono contribuire al miglioramento della stipsi.
Dott.ssa Valentina Verzé Biologa Nutrizionista, Specialista in Scienze dell’Alimentazione e Nutrizione umana. Ha conseguito dapprima una Laurea triennale in Scienze della Nutrizione, presso l’Università degli Studi di Urbino è successivamente la Laurea magistrale in Scienze dell’Alimentazione Umana presso l’università degli studi di Firenze.