IL VOSTRO VENERDÌ – 1

Eccoci qua. Ormai è già un anno che esiste questa pagina. In un anno ho parlato dei più svariati argomenti, ho cercato di farvi capire le mie idee e come lavoro, e che la palestra non è solo pesi e maschioni con le braccia enormi. Però ho parlato sempre io. Così ho pensato che fosse giunto il momento di far parlare voi. Ognuno di voi ha la sua storia, il suo percorso, fatto di alti e bassi, di successi e fallimenti, di paure e coraggio. Ed è giusto che chi ci ha provato, chi ha provato a migliorare la propria vita, chi ha avuto la forza di rimboccarsi le maniche e voltare pagina si racconti. È per questo che voglio che ognuno parli della propria storia, andando nel “dietro alle quinte”, in modo che la loro testimonianza possa esserci di aiuto.

Oggi iniziamo parlando di EM, un ragazzo che a 22 anni, ha avuto la forza di prendere in mano la sua vita e cambiarla radicalmente. EM era in abbondante sovrappeso, ma un giorno ha deciso che non voleva più vivere così, che non stava più bene dentro a quel corpo, così ha deciso di cambiarlo.

Ciao EM, cosa ti ha fatto avvicinare alla palestra?
All inizio mi sono avvicinato al mondo della palestra un po’ per gioco. Con una dieta ipocalorica e attività aerobica ero riuscito a perdere quasi 20 kg in poco più di 4 mesi. La sensazione di sentirmi realizzato (concedendomi qualche libertà a tavola e saltando le corsette) aveva fatto sì che dopo 2-3 mesi la bilancia segnava già i primi kg in più. La fortuna di essere amico di Nicola, che spesso mi parlava delle sue ore di lavoro trascorse in palestra pian piano mi incuriosivano a provare. Allo stesso tempo sentivo il bisogno di cambiare la mia solita routine giornaliera. All’inizio era solo curiosità, e lo ammetto, ero molto titubante. L’idea era solo quella di provare e vedere un ambiente che prima non avevo mai avuto modo di provare, tanto che iniziai con un abbonamento mensile. Sono passati 2 anni e col senno di poi potevo fare tranquillamente un abbonamento più lungo, ma diciamocelo, in qualche modo si deve pure iniziare!

Come te la immaginavi la palestra? Ti faceva paura l’idea di iniziare?
Devo ammettere che alcuni falsi miti e stereotipi del mondo della palestra erano entrati anche nella mia testa. Mi ero creato la scena di entrare in una grande stanza piena di grossissimi uomini, tutti con la faccia perennemente inca***ta dove dovevo capire chi era il capo in base a chi alzava i dischi più grandi. A parte gli scherzi, come tutte le cose nuove che all’inizio spaventano, temevo di entrare in un ambiente che non sentivo mio, in cui io non c’entrassi niente. E invece devo dire che fin da subito sono stato piacevolmente stupito trovando persone disponibili (hanno dovuto spiegarmi anche come chiudere un armadietto in spogliatoio) che pian piano mi hanno fatto muovere i primi passi in sala pesi. E per fortuna ho scoperto che non ci sono solo uomini, ma gira anche qualche bella ragazza!

Come hai vissuto questo percorso di trasformazione? Cosa provavi quando iniziavano a farti i complimenti?
Quello che più mi ha stupito di questo percorso è stato la differenza di mentalità che mi ha infuso il
mio PT. Prima di iniziare ad allenarmi con i pesi, arrivando da un dimagrimento, il mio unico scopo settimanale era vedere i numerini della bilancia scendere. Quando ho iniziato, invece, Nicola mi fece delle misurazioni con plicometria e circonferenze, e iniziò a parlarmi di massa magra e massa grassa, e da allora iniziammo a concentrarci più su quello che non su i kg segnati dalla bilancia. Ricordo che nei primi 6 mesi di palestra avevo perso circa 10 punti di percentuale di massa grassa dimagrendo “solo” 4,5 kg. Fu lì che si vide il maggior cambiamento dal punto di vista estetico e da lì posso dire che i risultati per me erano la motivazione più grande per continuare ad allenarmi con costanza, anche perché, diciamoci la verità, a nessuno piace faticare tanto senza ottenere nulla in cambio.

C’è stato qualche momento di difficoltà?
Assolutamente sì, ci sono stati periodi in cui la voglia di allenarmi e di essere vigile a tavola veniva meno, spesso dopo le vacanze o periodi in cui, per svariati motivi, non riuscivo a essere costante. La mia fortuna è che Nicola ha sempre capito questi momenti e nelle sue schede ha alternato allenamenti più tranquilli nei periodi più complicati, caricandomi psicologicamente a periodi in cui mi allenavo molto più intensamente, e qui l’unico motto era “testa bassa e pedalare”, Ho capito che, come dice lui, il “nostro corpo non è una macchina e non può andare sempre ai 100 all’ora!”

Adesso, cosa ti spinge a continuare?
Più che un fattore estetico, che ovviamente vuole la sua parte, vado ancora in palestra perché è diventato uno stile di vita, una costante nella mia routine. Mi sento meglio a livello mentale, per un’ora riesco a staccare la mente e scaricare tutto lo “stress”. Faccio un lavoro in cui sono sempre in piedi e se mi cade qualcosa in 0,2 secondi la raccolgo mentre prima ero costretto ad appoggiarmi con una mano a un tavolo. È una serie di cose positive che mi portano a continuare. Prima in pausa pranzo dormivo, adesso senza pensarci vado ad allenarmi in palestra. Un consiglio che mi sento di dare è quello di farvi seguire costantemente da un pt che vi dia i giusti consigli, fissate insieme degli obiettivi a lungo periodo e dei mini obiettivi a breve periodo in modo da rimanere sempre sul pezzo, e perché no, scommettete una bella cena se riuscite a raggiungerli o meno!